Le donne che si sentono chiamate alla vita matrimoniale e desiderano trovare un fidanzato che segue gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, possono leggere il seguente annuncio di un cattolico che sta cercando una sposa: cliccare qui per leggere l'annuncio.

Esiste una preghiera per trovare marito? Certamente, ma io consiglio vivamente di pregare con parole proprie che nascono spontaneamente dal cuore. Che dire al Signore? Bisogna supplicare il buon Dio di far incontare un uomo davvero buono, che sia fedele al Magistero perenne della Chiesa Cattolica, soprattutto al riguardo dei temi riguardanti la morale coniugale, altrimenti il matrimonio rischierà di fallire, come è successo a tante donne che hanno scelto gli uomini sbagliati. La vita matrimoniale è bella solo se viene vissuta in maniera fedele al Vangelo. Se stai cercando un fidanzato cattolico, puoi leggere il seguente annuncio cliccando qui.





Cliccare qui per leggere l'articolo: "I rapporti coniugali fanno meritare agli sposi una ricompensa eterna da parte di Dio"

Gli effetti del matrimonio sono l'aumento della grazia santificante, essendo un sacramento dei vivi, e la grazia sacramentale che dà agli sposi la forza necessaria per adempiere degnamente le proprie obbligazioni. Gesù Cristo, istitutore dei Sacramenti, ci ha meritato con la sua Passione la grazia per perfezionare l'amore naturale degli sposi, per rassodare l'unione indissolubile che c'è fra loro e per santificarli coll'adempimento dei doveri del loro stato.

Il fine principale del matrimonio consiste non solo nel diritto sui corpi per generare i figli, ma anche nel rigenerarli mediante una buona educazione cristiana, ne consegue che l'unione coniugale è di sua natura indissolubile, poiché per raggiungere convenientemente un tal fine, è necessario che i genitori restino insieme uniti finché dura la vita.

Il vincolo del matrimonio consumato è dunque fra i cristiani indissolubile; e perciò il divorzio ossia lo scioglimento del vincolo coniugale è del tutto contrario alla santità della morale eal buon ordine della società, poiché si oppone al diritto naturale e divino. Il divorzio ferisce l'ordine della natura, perché distrugge quella piena e perfetta unione dei coniugi che non può sussistere con la dissolubilità delle nozze; priva i figli dell'educazione che appena si può compiere in tutta quanta è lunga la vita dei genitori. Produce un danno nella società, perché sacrifica i più deboli ai più forti, i figli ai genitori, e rompe i vincoli di una famiglia che è il simbolo della societa generale. Fecondo di tristissime conseguenze, il divorzio semina l'odio e la divisione tra le famiglie e v'introduce l'incostanza delle umane passioni, riducendo il matrimonio al solo piacere sensibile ed al capriccio. Il divorzio è ingiusto, è pregiudicevole e da sè tende a distruggere tutto il corpo sociale, poiché la stabilità della civile comunanza dipende principalmente dall'unione e amicizia delle famiglie.

Stabilire le condizioni e i mezzi per realizzare un amore sempre più profondo, svelare alle fidanzate e alle giovani spose i preziosi « segreti di fabbrica » di una famiglia veramente unita e riscaldata dall’amore, rispondere così ai loro migliori sogni: ecco quanto si ripromettono gli autori di queste pagine.


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(Brano tratto da "Per te, fidanzata e giovane sposa", di Pierre Dufoyer, traduzione di Mario Di Franca, Edizioni Paoline, Imprimatur 1958).

Da tempo pensavamo di scrivere un libro per le fidanzate. Per le giovani tra i diciassette e i venti anni, avevamo scritto il libro Il matrimonio: il libro della giovane, per tre motivi: dare prima di tutto un’idea generale della psicologia dell’uomo, della vita coniugale e della maternità, indicare il modo di scegliere un compagno per la vita, quando sia giunto il tempo conveniente; infine, esporre le doti fondamentali che in lui si devono cercare.

Era un libro per la preparazione remota al matrimonio; a nostro parere, un lavoro utile e necessario. Nell’indicare molto presto alla giovane le virtù che le occorrono per diventare una buona sposa, una buona madre e una buona educatrice, si stimolava anche il suo desiderio di acquistare tali virtù. Passando in rassegna le doti che il futuro fidanzato deve possedere, si faceva, in fondo, una cura preventiva: quella di premunirla contro una cattiva scelta.

A ciò tendeva il nostro libro sul matrimonio della giovane. Data lo scopo del libro limitato alla sola gioventù, si capisce che, sull’argomento « fidanzamento » esso contenesse solo generiche considerazioni, senza indugiare troppo in una trattazione "specifica. .

L’altro nostro libro, poi, su La donna nel matrimonio, considerava passato il tempo del fidanzamento. Da allora, nelle nostre diverse trattazioni in libri dedicati alla educazione della gioventù al matrimonio, non ci siamo mai rivolti direttamente alla fidanzata. Da questa lacuna nacque in 'noi il desiderio, tante volte espresso, di scrivere un libro esclusivamente per lei.

Riflettendoci bene, però, ci è sembrato che il tempo del fidanzamento e quello dei primi anni di matrimonio presentavano problemi e richiedevano consigli strettamente legati tra loro, considerati sia in se stessi che in ordine alla loro soluzione. D’altro canto, diciamolo pure francamente, il nostro libro La donna nel matrimonio non ci soddisfaceva pienamente 1. Quindici anni circa di studio della vita coniugale ci hanno portati a una visione più sfumata di taluni problemi, e a non esporli, come era accaduto particolarmente nei nostri « sguardi di sintesi ». L’esperienza ci ha insegnato che è preferibile il metodo che tiene ‘in maggior considerazione i centri d’interesse della persona cui ci rivolgiamo e il suo stato d’animo. Essa vi ascolterà con maggior attenzione,‘se voi rispondete ai quesiti che attualmente la riguardano. Se si sente compresa nei suoi bisogni e nelle sue aspirazioni, seguirà più volentieri i suggerimenti e i consigli ricevuti. Questi e altri buoni motivi ci hanno indotto ascrivere pagine del tutto nuove per la fidanzata e insieme per la giovane sposa.

La scelta del fidanzato crea già un particolare problema per la giovane. Fatta la scelta - e fatta bene - gli stessi problemi, in vari gradi di attuazione, si presentano alle fidanzate e alle giovani spose. Uguale è il loro stato d’animo - la fase idilliaca dell’amore - nel quale vivono come in un incantamento di novità e che occorre cercar di mantenere, col passar degli anni, nel suo fervore essenziale, Da queste considerazioni è nata il presente lavoro. Esso vuole aiutare fidanzate e spose giovani a costruire un amore bello e solido. L’esperienza della vita insegna, ahimè! che molti amori, ardenti nel fidanzamento o nei primi anni di vita coniugale, si son fatti tiepidi e languidi in seguito. Al giorno d’oggi non è raro il caso di vedere matrimoni terminare dopo pochi anni in separazioni, divorzi, o in una monotona convivenza. Dove sono i fervori di un tempo? Dove son finiti gli entusiasmi appassionati dei primi tempi, le sorridenti speranze di una dolce intimità, i sogni di un eterno affetto? Certamente, l’amore degli sposi è destinato ad evolversi col tempo, perde una parte della sua freschezza e novità, prende un altro aspetto e ha nuove manifestazioni. Eppure, tanti casi fortunati ci dimostrano che l’amore coniugale può crescere in intensità e in profondità. Se dopo dieci e anche venti anni gli sposi si amano veramente, il loro vicendevole affetto si è arricchito, la loro unione s’è fatta più salda, più irrevocabile il possesso, più completa la loro fusione, l'amore più vigoroso e concreto che non al tempo del, fidanzamento e della luna di miele. « Quando mi maritai, io credevo di amare molto mio marito, diceva una sposa, nè pensavo che si potesse amarlo di più; adesso, dopo dieci anni, io lo ama molto di più ».

Questo lavoro non è un trattato di filosofia, né di morale o di spiritualità: è essenzialmente un libro di psicologia. Nondimeno esso è intimamente morale e unisce, costantemente e strettamente, alle esigenze di un bell’amore le leggi morali della tradizione cristiana. Gli autori sono cattolici. Essi sanno quanta parte della riuscita del matrimonio sia legata alla fedeltà degli sposi alla grazia sacramentale al rispetto delle leggi sante della Chiesa; alla preghiera fervente e assidua; in una parola, a tutti quei mezzi soprannaturali messi a disposizione dei coniugi cristiani. Ma sanno anche che la grazia suppone e fortifica quelle risorse naturali che Dio stesso ha donato all’uomo, creandolo. Inoltre essi hanno voluto scrivere non soltanto per i praticanti, ma per tutti. Per questo si sono collocati sul terreno della psicologa e della morale naturale, alle quali anche la morale cattolica si richiama. Perchè in definitiva, il cattolicesimo non insegna una nuova psicologia o nuovi precetti, ma solo nuovi motivi assai urgenti per osservare gli stessi precetti. Sotto questo aspetto, gli autori sperano di poter arrivare a tutti gli uomini, loro fratelli, e di aiutarli a fondare una famiglia felice. Cattolici e non cattolici vi troveranno il loro vantaggio. Poichè, più famiglie avremo sinceramente e profondamente guidate dall’amore, meno adulteri, meno infedeltà, meno divorzi vedremo!

D’altra parte, non mancano per i cattolici numerosi libri di morale e di spiritualità. E parecchi son fatti bene. Perchè ripetere le stesse cose? Data la loro specializzazione, gli autori si sono ritenuti capaci di presentare nazioni che, se non sono nuove del tutto, sono però più approfondite sotto l’aspetto psicologico. Per la stessa loro professione hanno avuto l’occasione di ricevere molte confidenze di coppie e hanno creduto, a torto o a ragione, di avere una conoscenza più profonda che la comune intorno alle leggi psicologiche che riguardano l’amore e le condizioni della sua durata. Per questi motivi essi hanno deciso di seguire il loro particolare punto di vista. Non si può pretendere che l’autore in ogni libro presenti sempre una « Somma » completa del problema. È senza dubbio preferibile che ognuno apporti al fondo comune quello che di nuovo crede di possedere, risparmiando ai lettori la noia di quegli insegnamenti che possono trovare altrove. Questo il criterio seguito per lo scopo che ci siamo prefissi. Detto ciò sulla nostre intenzioni e sul punto di vista psicologico che ci guideranno nello studio dei problemi matrimoniali, noi vi invitiamo, amiche lettrici, a riflettere con benevola attenzione sulle idee sui consigli contenuti in questo libro. Credeteci: il libro mira alla vostra felicità e a mantenere sempre fervido il vostro amore. Sicuramente, in questo modo, verrà incontro ai vostri stessi desideri.

STATI D’ANIMO

Vorremmo descrivere lo stato d’animo che è abituale alle fidanzate e alle giovani spose. Sentendosi perfettamente comprese, concederanno senz’altro la fiducia a chi vuole far loro vivere un amore ancora più bello di quello che provano. Ma occorre subito precisare di quale tipo di fidanzate e di spose vogliamo parlare, perchè esiste innegabilmente una notevole varietà nei loro sentimenti. Noi sceglieremo quelle che intendono sposarsi o che si sono sposate per amore. Usiamo tale espressione nel significato corrente, senza ricorrere ad altri chiarimenti. Perciò non cercheremo di definire i sentimenti di quelle che hanno fatto matrimoni d’interesse, di convenienza o di ragione. Confessiamo francamente la nostra antipatia ai due primi. Quanto al matrimonio di ragione, non saremo così categorici nel condannarlo. Se esso non è che un mezzo per non restar zitella, non gli daremo importanza. Al contrario, se è basato su una profonda stima, un sincero affetto, una sufficiente comunanza d’ideali, di concezioni, di gusti e di temperamenti, non gli negheremo ogni probabilità di felicità, di durata e anche, per giunta, di amore totale. Qualunque sia il giudizio che si dà a simili unioni, non sceglieremo tra costoro il tipo di cui vogliamo tratteggiare i sentimenti, ma tra i matrimoni di scelta mutua e spontanea, il cui numero ora va aumentando. E se l’etichetta «matrimonio d’amore» è su un autentico prodotto originale, non già su una contraffazione - il che non è raro - riteniamo, per parte nostra, felice questa soluzione.

A modello del ritratto che tracceremo, non sceglieremo una signorina dell’élite, persona di valore eccezionale perchè cresciuta in un ambiente familiare profondamente morale ed educativo, formata in un Istituto dal corpo insegnante composto di donne abili, di una grande apertura d’intelligenza, di una sensibilità equilibrata e di un sano giudizio. Neppure la prenderemo da un ambiente leggero e superficiale, testa vuota, carattere volubile, cuore pronto ad abbandonarsi, senza riserva, a tutte le avventure sentimentali. Sceglieremo un tipo corrente, formatosi normalmente sotto l’influsso di una famiglia priva di competenza specificamente educatrice, di istituti scolastici più attenti all'istruzione che alla formazione affettiva e del carattere, di un ambiente sociale più o meno influenzato dal materialismo, dal sensualismo, dalla ricerca della comodità e del piacere.













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