Preghiera per trovare un ragazzo

 

 


Le donne che desiderano trovare un fidanzato cristiano (che sia ad esempio contrario ai rapporti prematrimoniali), possono leggere il seguente annuncio di un  ragazzo cliccando qui.


Esiste una preghiera per trovare un ragazzo serio? Trovare un fidanzato o un ragazzo serio è di fondamentale importanza se si vuole dar vita a una famiglia veramente cristiana. A tal proposito conviene “pregare col cuore” il Signore, utilizzando delle parole che nascono spontaneamente dal proprio cuore. Dovrete dire a Dio che avete intenzioni serie, che volete santificarvi nella vita matrimoniale, e che a tale scopo avete bisogno di un fidanzato che sia timorato di Dio e fedele agli insegnamenti della Chiesa Cattolica.

 

 

 

[Brano tratto da "Al fidanzato e giovane marito" di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline].


Vorremmo descrivere lo stato d'animo abituale dei giovani fidanzati e dei giovani mariti, perché, sentendosi compresi nelle loro emozioni, si confidassero con lo psicologo, che sarebbe felice di guidarli verso un amore migliore. Ma precisiamo di quale genere di fidanzati e di mariti parliamo. Dal momento che il numero dei fidanzati e dei mariti è piuttosto elevato, è chiaro come i loro sentimenti non possano concordare in ogni cosa. Anzitutto, sceglieremo fidanzati e mariti che intendono fare, o hanno fatto, un matrimonio d'amore. Usiamo questa parola secondo il suo significato abituale nel linguaggio corrente, senza precisarlo ulteriormente. Non intendiamo dunque affatto definire i sentimenti di quanti fanno o hanno fatto matrimoni d'interesse, di convenienza, di necessità o di ragionamento. Il motivo di questa decisione sta nel fatto che, ai nostri giorni, il numero dei matrimoni " combinati " è in netta diminuzione, mentre si moltiplicano le unioni contratte spontaneamente. E a condizione che l'etichetta " matrimonio d'amore " indichi un prodotto autentico e non una contraffazione — ciò che accade tutt'altro che di rado — questa evoluzione sociale è felice. Come " modello " del ritratto tracciato, non sceglieremo un fidanzato eccezionale, giovane privilegiato, che l'intelligenza, la dirittura spirituale nativa, una educazione raffinata, una grande sensibilità, un'energia innata, una formazione religiosa e morale hanno reso una creatura fuori del comune. Né prenderemo il giocatore o il dissoluto che si sono dati alle stravaganze, hanno abbandonato ogni principio morale, hanno lasciato libero corso al proprio egoismo sensuale e affettivo, e che si divertono con ragazze di bassa lega. Sceglieremo il tipo, più corrente, del fidanzato e del marito medio, quello che l'ambiente familiare e sociale d'oggi fornisce in gran numero d'esemplari. È un giovane cresciuto in una famiglia che avrà vegliato sulla sua salute e sui suoi studi, molto più che sulla formazione del suo carattere; che sarà vissuto in un clima generale piuttosto materialista, dove le preoccupazioni del guadagno, della comodità, del divertimento, tenevano molto posto, formavano l'oggetto abituale delle conversazioni e ispiravano molti atteggiamenti. Spirito cristiano e preoccupazione morale non erano assenti, ma si manifestavano solo nel compimento dei doveri religiosi ridotti all'indispensabile, o nell'esigenza al rispetto di quei precetti che condannano la cattiva condotta. Fuori di questo, poca formazione cristiana profonda, poca educazione allo sforzo morale. Il padre era tutto intento ai suoi impegni professionali, e interveniva nella vita del figlio soltanto nelle ore di una grave disobbedienza o di un insuccesso scolastico: erano queste le sole occasioni — poco propizie per ottenere una attenzione simpatica da parte dell'interessato — nelle quali il giovane potesse sentirsi ricordare qualche regola di condotta intorno alla necessità dell'obbedienza o del lavoro. La madre era una donna di sacrificio e tenerissima. Ma i suoi doveri casalinghi e familiari l'assorbivano quasi interamente. Le capitava, alle volte, di fare appello al senso del dovere del suo figliolone, ma lo faceva con una dolcezza tanto affettuosa, con allusioni tanto discrete e in termini così generali, per mezzo di frasi di ispirazione così esclusivamente sentimentale, da sembrare che osasse toccare certi argomenti solo timidamente, quasi vi sostenesse la parte dell'intrusa. Le parole di lei producevano sul giovane un'impressione benefica ma passeggera, perché erano non abbastanza fondate su ragioni, insufficientemente persuasive e forti per scuotere la volontà di lui e spingerlo ad uno sforzo durevole. I genitori — come accade assai di frequente . — non l'avevano certo illuminato sui problemi della vita. Qualche amico e qualche collega l'avevano informato sugli atti dell'amore. Dato ch'essi non sapevano far di meglio, purtroppo gli avevano parlato soltanto del suo lato puramente fisico, senza rivelargli nulla degli aspetti affettivi e oblativi. Egli aveva superato da solo la tappa dell'adolescenza, ne aveva subito la crisi, provato le difficoltà, esperimentato le tentazioni e le debolezze, senza che i genitori Io avessero minimamente aiutato nel difficile passo. La giovinezza, sotto certi aspetti, lo aveva rimesso un poco in equilibrio; ma l'attrazione fisica della donna, l'allettamento sentimentale del suo mistero, le conversazioni dell'officina, dell'ufficio, dell'Università, della caserma, non gli avevano resa facile la purezza. Forse, aveva conosciuto delle cadute più o meno frequenti. Egli però non se ne gloriava, e, in certe ore, provava un vivo dispiacere per la propria debolezza, un certo disgusto di se stesso. La vita era continuata col solito ritmo, fatto di molteplici preoccupazioni di studio o di lavoro, fino al giorno nel quale aveva fatto la conoscenza di una giovane; sedotto dal suo fascino, dopo qualche mese si era fidanzato. Questo è il passato di moltissimi fidanzati e mariti onesti, che, senza appartenere a un'eletta categoria non hanno tuttavia avuto un passato troppo burrascoso. Il presente capitolo ritrarrà lo stato d'animo di questo " giovane secondo natura ", né raffinato né avvilito. A lui si rivolgerà tutto il nostro libro. E ci sforzeremo di destare in lui una miglior comprensione dell'amore, compiendo cosi, o completando, il dovere che spettava ai suoi educatori naturali e provvidenziali che lo hanno adempito solo a metà. Fino a diciassette o diciotto anni, il giovane, in balia delle sole suggestioni spontanee del suo temperamento e dell'ambiente sociale, impregnato di erotismo come è quello del nostro tempo, senza alcuna educazione positiva sulla vita e sull'amore, conserva una concezione dell'amore in cui la sensualità ha un posto abbastanza grande, o magari preponderante. A lui fanno difetto l'esperienza personale e l'osservazione sociale penetrante, che gli insegnerebbero a scoprire nell'amore gli elementi superiori, più esclusivamente umani. Al matrimonio, egli non pensa ancora; e neppure ve lo spinge l'esempio di una società in cui può vedere che i giovani si sposano in un'età superiore alla sua. Inoltre, è ancora studente o esordiente nel lavoro, e i suoi guadagni non basterebbero a provvedere a una famiglia. Neppure la sua formazione mentale e affettiva ha ancora raggiunto quella maturità nella quale il proposito di formarsi una famiglia nasce spontaneo. Se non pensa a sposarsi, non vuol dire che si disinteressi del mondo femminile e delle realtà fisiche dell'amore; Quando ne avrà l'occasione, non gli dispiacerà cercare la compagnia delle ragazze. Questi incontri calmano e al tempo stesso accrescono la sua attività. Sente fascino e distensione nel conversare e nel discutere piacevolmente o seriamente con loro, nel contraddirle. Finita la festa, terminata la riunione amichevole, che avevano colmato la sua tensione affettiva o sensuale, egli si ritrova solo, e sente maggiormente la solitudine. Così cede presto alla tentazione di frequentare di nuovo il mondo femminile, di crearvisi delle relazioni, di avviare amicizie, di allacciare flirt con più o meno buona fede. Intanto, la vita del suo giovane temperamento non gli permette di starsene sempre in pace. Da questo, a lasciarsi andare a immaginazioni sensuali, a ricerche di sensazioni piacevoli, a letture piccanti per placarvi una curiosità in risveglio e soddisfarvi, più o meno apertamente, una sensualità insidiosa, il passo è presto fatto per tanti. Tutto questo avviene tra lotte, sconfitte e vittorie. Alcuni si lasceranno andare deliberatamente al flirt, altri alla cattiva condotta occasionale in una sera di festa o di troppe libazioni. Quest'ultimo passo falso non costituisce la situazione dei più, almeno nell'ambiente del giovane medio di cui ci occupiamo. Tuttavia lo compiono alcuni che non sono da mettere nella categoria dei depravati: sono condotti a questi errori dalla loro debolezza e dalle circostanze, non da intima perversione o da fredda e aperta immoralità. I contatti col mondo femminile in certi momenti l'avranno esasperato, ma nell'Insieme ordinariamente avranno piuttosto addolcito e attenuato l'asprezza del desiderio sensuale del giovane. Nel suo modo di concepire l'amore a poco a poco si saranno insinuati, più o meno volutamente, certi elementi più affettivi. La grazia e la fragilità femminile avranno in parte influito sulla brutalità del desiderio anonimo; la sensibilità e la delicatezza della ragazza avranno rivelato al giovane che la sua personale concezione dell'amore doveva arricchirsi di nuove note, meno fisiche; la scoperta della maniera pili sentimentale con cui la donna di solito concepisce l'amore, l'avrà condotto, nel confronto, a sentirsi un po' umiliato di se stesso e del proprio modo di vedere. Il giovane scoprirà tuttavia le caratteristiche profonde dell'amore solo quando si innamorerà di una ragazza, e anche allora lo farà incompiutamente. In quel giorno egli non desidera più soltanto un corpo, ma unire alla sua vita una persona tutta intera. Quando avrà toccato la gioia inebriante e purificatrice dell'amore nascente, non sarà più la febbre del possesso a creare la sua emozione affettiva, ma sarà il profondo desiderio di fare la felicità di una giovane, e la ferma volontà di proteggerla contro le asprezze della vita. Per un certo tempo, il suo amore attraversa veramente una fase estatica nella quale egli pensa più alla gioia di fare la felicità altrui che la propria. All'inizio del suo fidanzamento segreto, durante le prime settimane della scoperta del suo amore, il fidanzato vive ore esaltanti di superamento di sé. Lui, che fino a ieri era tanto egoista, istintivamente e spontaneamente è diventato attento a procurare piacere. Ne ricerca le occasioni: la sua immaginazione, resa vivissima dalla felicità, gliene fa scoprire sempre di nuove. Egli cerca la presenza della sua fidanzata, il più spesso possibile. Non sa più cosa fare per provarle il suo affetto. Se potesse osarlo, la bacerebbe continuamente. L'amore lo rende eloquente. Lui, ancora ieri cosi goffo nello esprimere i suoi sentimenti, trova mille maniere per manifestarli. Chiama la fidanzata coi più dolci nomi dell'affetto; nomi usati da tutti i fidanzati, ma lui ha l'impressione che siano di una novità assoluta. Vicino a lei, le ore passano come minuti; volano. È sempre troppo presto per doverla lasciare; gli duole di doverlo fare; prolunga interminabilmente i suoi saluti, a meno che un treno spietato non lo costringa a troncarli bruscamente. E ancora vi si effonde all'ultimo momento! Il suo amore è esclusivo. Lui che, ancora alla vigilia, gettava sguardi curiosi alle ragazze, oggi non ha più occhi che per una. Essa sola lo interessa, a lei sola vanno i suoi pensieri e i suoi sentimenti. E vuole che anch'essa si comporti allo stesso modo, perché il suo amore è geloso. Nel tempo in cui faceva la sua scelta, quando si sentiva prossimo alla dichiarazione, era assalito dal timore che un rivale avesse a precederlo e gli prendesse quella che amava. La sua gioia fu entusiastica quando vide che i suoi sentimenti venivano accolti e ricambiati. Ma ora intende conservare la conquista. Per questo la corteggia tanto assiduamente. Ha il cuore straziato e agitato se la sua fidanzata, per motivi di lavoro o di studio, deve incontrarsi con altri giovani; teme troppo che gliela rapiscano. Ha l'impressione di vivere un'altra vita. Tutto ai suoi occhi ha preso una luce nuova. Il suo lavoro non sembra più lo stesso. Non vede più lo stesso sole. Non abita più lo stesso pianeta. Getta sul mondo uno sguardo nuovo. Compie tutto con incredibile facilità e con una gioia intima e profonda. È ottimista e benevolo con tutti. L'avvenire gli sorride. Gli costa soltanto di essere separato dalla sua amata. Durante alcune settimane, egli passa attraverso una fase di facile purezza. È grande il contrasto con le lancinanti difficoltà che provava ancora qualche tempo prima. Si crede entrato in un nuovo mondo, nel quale gli riuscirà facile vincere i suoi cattivi demoni. L'ebbrezza della scoperta di un amore fatto di tenerezza, adozione e dono di sé è tale, ch'egli SÌ sente elevato al di sopra di se stesso, leggero, etereo, purificato. . . Questo è lo stato d'animo più abituale dei giovani fidanzati. Certo, non tutti fanno questa incandescente esperienza con uguale entusiasmo. Ci sono temperamenti più tranquilli e più linfatici che non sono suscettibili a questi ardori. Vi sono pure degli amori che, come le fascine in certe condizioni d'aria o d'assenza di vento, s'accendono più lentamente e bruciano più adagio; sarà, per esempio, il caso di un'amicizia d'infanzia, che a poco a poco s'è trasformata in amore. Ma più l'amore sarà improvviso, più la sua rivelazione sarà viva; più la scoperta dell'anima prescelta sarà stata imprevista, e più le intense emozioni sopra descritte saranno con maggior probabilità quelle del giovane fidanzato. Anche il giovane marito, agli inizi, passa attraverso la stessa meraviglia nella scoperta dell'amore totale. Lui pure ha l'impressione di condurre una nuova vita. Lo si vede raggiante di felicità. Quelli che lo circondano, osservano con indulgenza e simpatia la sua gioia comunicativa, che splende ingenuamente. I suoi progetti traboccano d'entusiasmo e d'ottimismo. È il tempo della " luna di miele ". " Gli stati violenti non possono durare ", dice il proverbio. Questo è vero per l'anima come per gli uragani in natura. Le primavere non sono eterne. Dopo qualche settimana, al massimo dopo un mese o due, la condizione estatica del fidanzato, fuori di sé e fuori della sua carne, volge gradatamente alla fine. A poco a poco il suo amore si reincarna. L'anima riprende il suo orientamento abituale nel quale l'atteggiamento di dono di sé non è certo prevalente per l'uomo. Se il fidanzamento non dura troppo a lungo, gli elementi sentimentali e affettivi dell'amore conserveranno il loro vivo fervore; ma nella mescolanza di desiderio e sentimento l'elemento desiderio dominerà di nuovo, secondo proporzioni variabili da un individuo all'altro. Ormai, l'apparente immunità dalle tentazioni, di cui godeva l'amore nascente del fidanzato, lascia il posto ad uno stato d'animo più complesso; vi si mescolano, in una lotta dalle diverse alternative, la voce della coscienza, la volontà di rispetto della fidanzata, il timore di offenderla, e il desiderio della completa unione amorosa. Quest'ultima tendenza si manifesta con chiara evidenza nel contegno del fidanzato moderno, e nella libertà di atteggiamenti ch'egli si permette, perfino in pubblico. La sua mancanza d'esperienza della vita e dell'amore non sempre gli consente di avere precisa e viva coscienza del significato e della portata dei suoi gesti, ma se egli vuole entrare in se stesso ed analizzarsi un poco, riconoscerà che di fatto un desiderio latente, più o meno confessato o ascoltato, guida molti dei suoi modi di fare. Il giovane marito passerà attraverso una esperienza analoga. L'intensità delle gioie che egli prova, gliele fa desiderare esageratamente. Ben pochi, ahimè! pensano a introdurre nel loro contegno una certa disciplina dei desideri. Se è normale e benefico che nel matrimonio l'amore si incarni e dia. motivo di piacere, gli è di danno il sensualizzarsi troppo. Dovremo tenere conto di questa psicologia maschile quando tratteremo del contegno del fidanzato e del giovane marito nei confronti della sua fidanzata e della sua giovane sposa: l'uomo non è spontaneamente portato a un amore gerarchizzato. Nella sua verità umana totale, esso comporta elementi di dono di sé, elementi affettivi ed elementi di desiderio. Nell'uomo, questi ultimi tendono a occupare indebitamente il primo posto. A tale psichismo il fidanzato torna a poco a poco, dopo le prime settimane purificatrici del fidanzamento; il marito, dopo le prime settimane di matrimonio. Ormai entrambi dovranno lottare con sforzo quotidiano, per mantenere in sé il primato dello spirito e del cuore sui sensi. Non sarà questa la parte più facile della condotta morale durante il fidanzamento o nel matrimonio. Mantenere fedelmente questo primato, tanto necessario al valore e alla durata dell'amore, dovrebbe essere la principale preoccupazione d'ogni fidanzato e d'ogni marito. Può succedere che ragioni finanziarie o economiche, o motivi di studio, spingano a prolungare il fidanzamento al di là del tempo desiderabile. Noi consiglieremmo volentieri un periodo variante tra i nove e i dodici mesi. Se ci si vede con qualche regolarità e se non ci si limita unicamente a tubare come due tortorelle, una tale durata permette di imparare abbastanza a conoscersi e a giudicare se si è fatti l'uno per l'altro. Un fidanzamento che duri parecchi anni, provoca una speciale evoluzione psicologica, se i fidanzati non hanno la saggezza, troppo rara, di vedersi poco spesso. Circostanze di allontanamento possono aiutarli in questa difficile ascesa. Ma se i fidanzati abitano nella stessa località o in luoghi vicini, l'ardente desiderio di trovarsi insieme e la solita mancanza di volontà, faranno moltiplicare gli incontri. In questo caso, la tensione sensuale del giovane e la tensione nervosa della ragazza vanno crescendo. Quante volte abbiamo sentito dirci dai giovani che era ben duro il prolungarsi del loro fidanzamento! Un altro scoglio esiste: il venire meno della vicendevole attrazione. Quando ci si vede spesso, si finisce per compiere il giro della personalità altrui ed esplorarne tutti gli angoli nascosti; si sa in precedenza come l'altro reagirà; si conoscono le sue idee e i suoi modi di vedere; non si hanno più nuovi temi per uno scambio di vedute: la vita quotidiana non ne fornisce, come faranno, nel matrimonio, la venuta e la presenza dei figli. Questi non ci sono a suscitare la loro parte di comuni affanni, di affetti comuni, di comuni gioie, di prove comuni, che, malgrado certi reciproci disinganni, cementano nel corso del tempo l'affetto degli sposi. Col prolungarsi del fidanzamento, anche l'amore dei fidanzati conosce solitamente dei languori, degli intiepidimenti, degli assopimenti, dipendenti da condizioni fisiche, da eventuali urti di carattere, da maldestri interventi di terzi. Per poco che uno dei fidanzati sia incline all'introspezione e controlli accuratamente i suoi sentimenti amorosi, non è raro che in un momento di crisi sia messa in dubbio la stessa opportunità di sposarsi. La vita dei fidanzati conosce allora ondeggiamenti profondi, alternative di fervore e di tiepidezza, riprese ed esitazioni, che condivisi raramente nello stesso momento dai due giovani, sono per entrambi, per quanto differentemente, molto penosi. Quale sarà l'avvenire della coppia? È molto difficile predirlo. La esperienza ad ogni modo insegna che fidanzamenti di parecchi anni conducono non di rado a rotture, delle quali si comprendono, senza dovervi insistere, le sofferenze e i danni. Il giovane marito, durante i primi anni del suo matrimonio, conoscerà un'evoluzione dei propri sentimenti più o meno analoga. Se i caratteri dei due sposi si combinano a sufficienza, i primi mesi scorreranno felicemente: tanti problemi si affacciano alla giovane coppia, le impressioni della vita in comune sono tanto nuove, che l'ora dell'abitudine, madre della monotonia, non è ancora suonata. Per alcuni, essa verrà molto tardi; ma altri, probabilmente la maggioranza, esperimenteranno più o meno rapidamente, che nulla, neppure l'amore, rimane eternamente giovane e fresco quaggiù. . . Certo, l'amore coniugale potrà approfondirsi nel corso degli anni, ma nulla al mondo potrà far si che dopo cinque o dieci anni esso possa non presentare un viso diverso da quello degli inizi! Così si può tratteggiare, nei suoi principali aspetti, l'evoluzione dello stato d'animo abituale del fidanzato e del giovane marito medi, dei quali ci siamo proposti d'occuparci. Bisognerà ora studiare più da vicino il sentimento amoroso, per aiutare fidanzati e mariti a prendere una più chiara coscienza di ciò che vale l'amore che arde in loro. Esso può, in realtà, avere delle scorie. La nostra analisi permetterà loro di vedere qual è la qualità del loro amore, quali sono i mezzi per purificarlo e renderlo migliore.




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